TENNIS SAN PAOLO – Primo titolo in carriera per Federico Delbonis che vince un match lottato contro Paolo Lorenzi con il punteggio di 4-6 6-3 6-4. Da domani l’argentino sarà numero 44 del mondo. Daniele Vallotto
F. Delbonis d. P. Lorenzi 4-6 6-3 6-4
Abnegazione, costanza, voglia di lottare, tenacia. Leggete qualunque articolo su Paolo Lorenzi e difficilmente troverete qualcuno che non lodi una di queste innegabili qualità del senese. Oggi Lorenzi ha dimostrato di essere tutto questo, ma non è bastato per vincere il primo titolo ATP: al termine di un match giocato in maniera perfetta per un set e mezzo è stato sconfitto dall’argentino Federico Delbonis con il punteggio di 4-6 6-3 6-4. Il primo titolo lo vince quindi Delbonis: l’anno scorso ebbe tre match point ad Amburgo contro Fabio Fognini ma non riuscì a convertirli e finì per perdere una finale che lo vedeva comunque sfavorito. Oggi non era così. Lorenzi ha gettato il cuore oltre l’ostacolo (altro tòpos della narrazione lorenziana) ma non è riuscito a conquistare a 32 anni il primo titolo ATP. Per Delbo la vittoria più dolce arriva col contorno del best ranking: da domani sarà numero 44 del mondo.
È un inizio molto deciso, quello di Delbonis. Il dritto dell’argentino va un po’ ad intermittenza: così Lorenzi raccoglie i primi due punti grazie agli errori dell’avversario ma l’argentino aggiusta le cose salendo da 0-30 anche grazie a due cross di dritto molto stretti (3-2). Non sembra una partita sul rosso. Gli scambi sono piuttosto brevi ed entrambi i giocatori tendono a chiudere velocemente lo scambio. Sul 3-3 Lorenzi si procura il punto dello 0-15 grazie ad un bel chip and charge che sorprende l’avversario e il pubblico. E non è un caso che sia questo il game decisivo del primo set. La tenacia di Paolo infastidisce il gioco di Delbonis che sbaglia due volée consecutive piuttosto facili. La prima palla break del match viene annullata dall’argentino ma poco dopo ne arriva un’altra che stavolta Lorenzi riesce a convertire. L’azzurro deve sudare per confermare il break ma nonostante un pericoloso 15-30 sale 5-3. Le poche prime in campo non sembrano costituire un grande handicap per l’italiano, bravo a sopperire con l’intelligenza tattica il gap di potenza. È l’unica chance di recupero che Lorenzi concede perché sul 5-4 trova quattro prime e chiude a zero il primo parziale.
Il primo punto del secondo set è da apnea: Lorenzi recupera tutto e costringe Delbonis a giocare un punto lunghissimo che gli costa uno 0-15 e un time violation subito dopo per rifiatare. Ma nonostante un game ai vantaggi Delbonis si trae d’impaccio. Il servizio di Lorenzi non scende di livello eppure Delbonis pian piano comincia a leggerlo meglio. L’italiano concede le prime palle break sul 3-2 e nonostante un ottimo servizio che annulla la prima palla break, è costretto a cedere il servizio con un gratuito di dritto che conferma uno spostamento d’inerzia che non va certo a favore di Paolo. Lorenzi prova a mettere in campo tutta la grinta che ha in corpo ma Delbonis trova i suoi colpi migliori, servizio e dritto, per pareggiare il conto dei set.
Un passante corretto dal nastro ma che termina comunque in campo rappresenta lo strappo in favore di Delbonis, che brekka in apertura di terzo. Il “non ci credo” di Lorenzi è il segnale della frustrazione di chi sa che il match gli sta scivolando via. La preoccupante facilità con cui Delbonis conferma il break non fiacca l’orgoglio di Lorenzi, che rimane attaccato all’avversario. Al servizio l’argentino va come un treno: l’argentino cede solo due punti su diciotto nei primi quattro turni di servizio. Lorenzi, che servendo per restare nel match si è fatto portare ai vantaggi, prova a dare il tutto per tutto sul 5-4. Il risultato è che prima Delbonis sbaglia un dritto a campo aperto, poi Lorenzi vince un punto combattuto chiuso con lo smash e infine un altro gratuito di dritto regala la prima palla break del terzo set. Ma il lieto fine non arriva: Delbonis cancella la palla break con un ace, spreca un match point ma alla fine può alzare le braccia al cielo di San Paolo. Se questa sarà l’epifania di una nuova vita saranno i prossimi mesi a dircelo.